L'anemia mediterranea è non solo una malattia molto grave, ma anche una malattia assai frequente in molti paesi dei vari continenti.
In Italia le ricerche di Silvestroni e Bianco hanno messo in luce la presenza di circa 2.500.000 microcitemici sani e di un numero di malati gravi che era in passato di circa 8.000 e che oggi è calato, in conseguenza della prevenzione, a circa 4.000.

In assenza di prevenzione si calcola però che nascerebbero ancora oggi in Italia almeno 400 malati ogni anno e cioè più di uno al giorno.
La diffusione della microcitemia non è uniforme in tutta Italia. Nelle regioni meridionali, in Sardegna, in Sicilia e nel Delta del Po le percentuali dei microcitemici nella popolazione sono del 10-20%, e nelle rimanenti regioni solo del 2-3-% ad eccezione di piccoli focolai sorti nel dopoguerra nelle zone industriali del Nord Italia a seguito dell'immigrazione da regioni meridionali.
Eguale fenomeno è avvenuto anche in altre nazioni europee (Belgio, Germania, Francia) che sono state meta di immigrazioni da paesi mediterranei ed asiatici fortemente microcitemici.
Le microcitemie sono molto diffuse, oltrechè in Italia, anche in tutti gli altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e nei Paesi del sud-est asiatico: complessivamente, cioè, entro una larga fascia di territorio che dall'Europa meridionale e dall'Africa settentrionale si estende a tutto il medio-oriente e ai Paesi del sud-est asiatico. Si calcola che entro questo vasto territorio siano presenti circa 180 milioni di microcitemici e che ogni anno nascerebbero circa 70.000 nuovi malati da essi, in mancanza di prevenzione.
Casi sporadici di talassemia sono presenti naturalmente anche in tutti gli altri Paesi, tra cui in particolare quelli del nord Europa.